The Rape of Venice di Andrea Morucchio: “Finalmente una protesta”

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Il progetto The Rape of Venice di Andrea Morucchio a un’attenta lettura va oltre la provocazione e contiene le indicazioni di una via di salvezza. In chiave critica molto sobria e concreta la Venezia di cui si tratta è descritta in catalogo con estrema lucidità nei testi di Marco Vidal, Matteo Bertelé e Vittorio Urbani.

Due gli elementi che aiutano a inquadrare con efficacia la città ritratta nella mostra. Per la sua costante modernità che la traduce in un mito dalla tipologia unica e fuori dal tempo viene indicata l’assenza di ruderi dal suo paesaggio. Per la sua incoerenza con l’epiteto della città più bella del mondo il disastroso dimezzamento della popolazione residente in centro storico negli ultimi trent’anni.

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L’allestimento multisensoriale al Museo di Palazzo Mocenigo e centro studi di storia del tessuto e del costume trova il luogo giusto per parlare di uno stupro di Venezia e della sua storia corrotta in atto negli ultimi decenni. Fulcro poetico la citazione dell’aroma delle alghe ghiacciate di Brodskij ha portato alla creazione di un profumo ad hoc per l’allestimento. L’udito è poi il secondo senso che viene riattivato con un accorto profilo audio che riproduce la registrazione dei suoni registrati sotto il filo dell’acqua della laguna nei canali e nelle barene. Un terzo elemento struttura l’esposizione: la rielaborazione a partire dai pavimenti della basilica di san Marco di un iper-mosaico che riesce a cogliere la sovra-geometria organica che è sottesa all’intero progetto urbano e allo sviluppo che nei secoli l’ha sempre presentata la città come conclusa, ma lasciandola aperta.

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Con deciso piglio la comunicazione di slogan puliti, netti e arbitrariamente diretti, in inglese perché citazioni dalla stampa internazionale sullo stato della città, eleva il portato critico al superamento di un’idea da “Padiglione anti-Venezia” a un “Anti-padiglione Venezia”, per brillante sintesi di Matteo Bertelé.

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Per quella che Vittorio Urbani definisce oltre che una mostra, una protesta, “Finalmente una protesta” che dalla rabbia porterà ancora desiderio. Una mostra che come tale dona un contesto (con testo) dove la visione dei valori può essere ancora condivisa.

Alberto Balletti e Marina Guarneri

 

5 giugno/June > 22 novembre/November 2015
MUVE CONTEMPORANEO
Fondazione Musei Civici di Venezia
MAVIVE Parfums Venezia
Autore/author Andrea Morucchio
A cura di/curated by Vittorio Urbani, Matteo Bertelè
Project manager: Marco Vidal
Assistenza curatoriale/curatorial assistant: Marta Fassina
Produzione/production: MAVIVE Parfums
Patrocinio/Patronage Regione del Veneto
Con il contributo di/with the contribution of: Accademia del Profumo Milano, Atelier Fragranze Milano
In collaborazione con/in collaboration with: Nuova Icona, Studio Contemporaneo, lineadacqua edizioni
Testi/texts: Matteo Bertelè, Vittorio Urbani, Marco Vidal
Audio/sound: Francesco Gibaldi
Video: Emanuele Basso
Progetto grafico/graphic design: Matteo Rosso, Sebastiano Girardi
Creazione fragranza/fragrance creation: Maurizio Cerizza Atelier Fragranze Milano
Stampa pavimentazione/flooring print: Gruppo Fallani
Allestimento multimedia/multimedia set up: We Exhibit srl
Organizzazione conferenze/conference planning: Lisa Andreani, Marta Fassina, Claudio Vernier
 
articolo di Alberto Balletti e Marina Guarneri