The Antarctic Pavilion alla 56th Venice Biennale of Art: Alexander Ponomarev e la metafora della Concordia

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L’artista russo Alexander Ponomarev ha una formazione in campo navale sia con esperienze di viaggio che di progettazione. Oltre ai viaggi nell’Antartide ha già due Biennali Arti Visive di Venezia in curriculum e una Biennale di Architettura, sempre a Venezia. Nel 2009 realizzò un sottomarino per navigare nel Canal Grande.

Per la 56th Biennale di Venezia al Fondaco Marcello, Calle dei Garzoni, l’installazione di Alessandro Ponomarev, curata da Nadim Samman propone una metafora di quello che nel tremendo disastro dell’affondamento della Costa Concordia fu l’aspetto più inquietante: il tradimento del patto tra il capitano della nave e i suoi passeggeri.

La provocazione dell’Antarctic Pavilion si palesa concettualmente nel termine “concordia” che dal latino sta per trattato o patto. Ma è anche il nome del Costa Concordia, schiantata dal suo capitano sull’isola del Giglio nel 2012 dopo un errore catastrofico. Il comportamento vile dell’abbandono della nave che mise a rischio l’evacuazione dei suoi 3229 passeggeri causando la morte di 32 persone, diventa la metafora del pericolo che l’intero Antartide sta correndo. Il progetto del Padiglione è una riflessione su quanto previsto dal Trattato Antartico del 1959: la sospensione di tutte le attività militari e tutte le richieste di sovranità sul territorio del continente, limitando l’attività umana alla ricerca scientifica. Come è noto la presenza di materie prime sta facendo vacillare questo delicato equilibrio geopolitico.

Formalmente una nera lunga rampa di alaggio, attraversando l’intero padiglione che è ospitato nel magnifico squero (antico cantiere nautico per le barche di Venezia), va a gettarsi in canale. Le pareti e le colonne dell’edificio sono internamente tinteggiate di bianco, come riverbero di neve. Uno scheletro di metallo che sintetizza un modello in scala della Costa Concordia, incagliata sulla rampa nera, è realizzato in tubi di gas freon funzionanti, in continuo congelamento. Alle pareti delle mappe fantastiche dell’Antartide anch’esse incorniciate con tubi da cella frigorifera, danno all’allestimento una forte connotazione di un imminente fallimento umano. Si ha la sensazione di essere prossimi a un assottigliamento dello spessore progettuale di un viaggio comune. Mentre evoca l’epica dei viaggi in alto mare verso terre remote e ghiacci immensi e senza nome, come pretesti di una esplorazione della relazione tra illusione e la realtà, l’artista propone l’utilità delle maree dell’arte come motori del cambiamento della storia personale e collettiva grazie alla condivisione culturale. Ponomarev ha visitato molte volte l’Antartide, e si è reso conto concretamente dei numerosi progetti innestati sul continente. Nel Padiglione Antartico egli traduce la sua lunga esperienza di viaggio come volano potenziale di un campo culturale futuro da preservare dalle mire che mettono a rischio l’intero equilibrio vitale delle relazioni per interessi particolari.

Alberto Balletti e Marina Guarneri

Fondaco Marcello, Calle dei Garzoni, Grand Canal, Venice 56th Venice Biennale of Art - Saturday 9th May – Sunday 22nd November 2015 - http://ponomarev-art.com/introduction

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articolo di Alberto Balletti e Marina Guarneri