Nicola Zolin: solo per i tuoi occhi

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Presentiamo l’ultimo video dell’artista Nicola Zolin

Per nostra scelta redazionale vogliamo dare spazio anche ad alcune sue dichiarazioni

Ci puoi parlare del punto di vista dall’interno della cultura contemporanea tra il tuo lavoro di artista e l’ambiente veneziano, con una messa a fuoco sull’importanza del cardine relazionale con gli artisti e fra gli artisti

Venezia è una città che senza dubbio mette in relazione i giovani artisti, facendo confrontare diverse poetiche artistiche e mettendo in luce una grande vastità di tematiche. Nel corso della mia esperienza ho cercato di maturare uno spiritico critico personale, cercando di non farmi influenzare da gusti altrui, ma cercando di essere sempre obbiettivo. In tutto ciò ho trovato due diversi modi di progettare e di lavorare con l’arte: il primo dettato da un puro gusto estetico, dove l’opera il più delle volte non ha un significato criptico, ma è una visione dell’artista, come magari può essere un accostamento di forme e colori riuscito. Il secondo invece è un metodo di ragionamento opposto, dove l’opera ha un significato studiato dietro e dove il risultato finale assume un valore secondario. Certo, se l’opera è esteticamente piacevole, tanto meglio. Nessuno dei due è un procedimento sbagliato, sono solamente due diversi modi di ragionare. Ho sempre cercato di mettere un significato dietro ai miei elaborati, che essi siano incisioni, disegni, video o tracce sonore, legandomi maggiormente al secondo metodo di progettazione artistica. Penso che un’opera con un significato vero e magari nascosto porti l’artista ad indagare anche su se stesso, ponendosi anche come spettatore e ad indagare sulla propria opera con occhi sconosciuti (cosa che spesso i miei coetanei artisti non fanno a mio parere). Bisogna scatenare la curiosità dello spettatore, esso deve chiedersi “perchè ha fatto questo?” come l’artista deve chiedere a se stesso ” perchè sto facendo quest’opera?”. Tutto questo ragionamento, maturato con l’esperienza, mi ha portato alla realizzazione del mio ultimo progetto (Homo Homini Lupus / Solo per i tuoi occhi) , diviso in due parti ma legato da un unico filo conduttore, e alla base di una mia personale poetica artistica.

Qual’è il punto di vista dalla tua esperienza dentro e fuori il “sistema” dell’arte e dentro e fuori le problematiche veneziane e/o italiane

Le problematiche legate al sistema artistico veneziano a mio parere risiedono nel fatto che l’impronta intellettuale data ai giovani artisti è ancora troppo antica, con un misero sguardo verso gli anni più recenti e la contemporaneità. Certo, non si può andare avanti senza guardare al passato, ma tutto ciò crea a volte artisti incapaci di utilizzare i mezzi contemporanei dell’arte, ma soprattutto a non capirli.

 Hai visitato la 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia

Purtroppo devo ancora visitare i Giardini e l’Arsenale. Ho visitato però altri padiglioni esterni. Devo dire che la cosa che più mi ha sbalordito è senz’altro il padiglione islandese,dove è stata ricostruita una moschea utilizzabile dai musulmani di Venezia. Tuttavia il padiglione si trova in una chiesa non sconsacrata e quindi (purtroppo) verrà rimosso a breve. La realizzazione di una religione che ne ingloba un’altra però è affascinante, trasforma il tutto in un luogo speculare e trascendentale.

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Nicola Zolin - Nato a Thiene (VI) - Residente a Isola Vicentina (VI)